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“Imagine” viene spesso citato come uno dei brani più belli della storia della musica. Fu pubblicato prima sull’album omonimo e successivamente come singolo negli Stati Uniti (11 ottobre 1971) assieme a” It’s So Hard”. Successivamente nel 1975 il brano fu ripubblicato come singolo nel Regno Unito (il lato B in questo caso era “Working Class Hero”). Il testo viene solitamente considerato pacifista, ma Lennon affermò che il brano era principalmente “anti-religioso, anti-nazionalista, anti-convenzionale e anti-capitalista, e viene accettato solo perché è coperto di zucchero”. Yoko Ono disse che il messaggio di Imagine poteva essere sintetizzato dichiarando che “siamo tutti un solo mondo, un solo paese, un solo popolo”.

“Imagine” is often cited as one of the best songs of music history. It was first published on the album of the same name and later as a single in the US (October 11, 1971) along with “It’s So Hard”. Later (in 1975), the song was re-released as a single in the United Kingdom (the B side in this case was “Working Class Hero”). The text is usually considered pacifist, but Lennon said that the song was mainly “anti-religious, anti-nationalist, anti-conventional and anti-capitalist, and is accepted only because it is sugarcoated”. Yoko Ono said that the message of Imagine could be summarized by stating that “we are all one world, one country, one people.”

“Dream a little dream of me” è una canzone del 1931 con musiche di Fabian Andre e Wilbur Schwandt e testo di Gus Kahn. E’ stata registrata per la prima volta nel febbraio dello stesso anno da Ozzie Nelson e anche da Wayne King and His Orchestra, con la voce di Ernie Birchill. Ne sono state registrate più di 60 altre versioni, ma quella che ha raggiunto la più alta posizione nelle classifiche è stata quella del 1968 interpretata da Mama Cass Elliot con i Mamas & Papas. Questa versione è una traccia di “Ukulele song”, album solista di Eddie Vedder

“Dream a little dream of me” is a song, from c.1931, with music by Fabian Andre and Wilbur Schwandt and lyrics by Gus Kahn. It was first recorded in February 1931 by Ozzie Nelson and also by Wayne King and His Orchestra, with vocal by Ernie Birchill. More than 60 other versions have been recorded, but some of the highest chart ratings were in 1968 by Mama Cass Elliot with The Mamas & Papas. This version is a track of “Ukulele songs”, solo album of Eddie Vedder

 

Wild Horses è una delle ballate più famose del gruppo inglese ed appartiene all’album del 1971 “Sticky Fingers”. Il brano è nella classifica delle 500 più belle canzoni di tutti i tempi ed è stato reinterpretato live da numerosissimi artisti, tra i quali: The Black Crowes, Deborah Harry, Garbage, Elvis Costello, Neil Young, Guns N’ Roses, Bush, Jewel, Dave Matthews, Sheryl Crow, Elisa, Chris Cornell

 

Dal concerto Newyorkese del 12/12/2012 per la raccolta fondi in onore delle vittime dell’uragano Sandy. La performance è di sicuro impatto emotivo anche se non impeccabile a causa di Waters (giustificatissimo considerando che ha quasi settant’anni). Fortuna che Vedder alla voce e Dave Kilminster alla chitarra solista ci mettono una pezza non facendo rimpiangere David Gilmour

Questo duetto tra il leader dei Pearl Jam e il cantautore irlandese voce e chitarra dei “The Frames” è contenuto nell’album di Vedder “Ukulele songs” uscito a maggio del 2011.  Gli Everly Brothers (classe 1937 e 1939), ancor oggi attivi negli spettacoli dal vivo, hanno totalizzato ben 26 successi nella Top Ten statunitense e sono stati fra i primi dieci ad essere introdotti nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1986. Nella cerimonia di inaugurazione, il musicista canadese Neil Young ha parlato della indiscutibile influenza del loro stile vocale sulla musica moderna, affermando che ogni gruppo di cui ha fatto parte ha invano tentato di imitarne le armonie. Nel 1997 è stato loro assegnato un Grammy Award alla carriera. Tra i gruppi che si sono dichiaratamente ispirati al loro stile ci sono i Beatles, i Beach Boys, i Bee Gees del primo periodo e soprattutto Simon & Garfunkel, che hanno anche ripreso il loro celebre “Bye bye love” eseguendolo nei concerti dal vivo e inserendolo nel loro ultimo album “Bridge over troubled Water”

Dal concerto di Washington del “Vote for change tour” tenutosi negli USA tra settembre ed ottobre del 2004

 

Questa canzone popolare americana, scritta da Billy Rose e Lee David e incisa da Gene Austin nel 1927, è stata riproposta da Vedder nell’album “Ukulele songs” nel 2011 in duetto con la cantautrice georgiana

Live al “Rock and Roll Hall of Fame”. La canzone originale uscì come secondo singolo estratto dall’ottavo album della band “Automatic for the people” del 1992

Video di ottima qualità, così come l’interpretazione. Il brano originale fu pubblicato da Tom Petty sull’album “Hard Promises”

Questo duetto del 1996 è storico perchè si tratta della canzone finale dell’ultimo concerto dei Ramones