Posts contrassegnato dai tag ‘Beatles’

Pearl Jam – Rain (The Beatles)

Pubblicato: 19 luglio 2014 in Covers, Live
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Brano live tratto dal festival del 2012 all’isola di Wight. “Rain” è una canzone incisa nel giugno 1966 come B-side di “Paperback Writer”. Entrambi i brani sono stati registrati durante le session per l’album Revolver ma nessuna delle due compare in quel disco. Rain è stata inserita successivamente nelle compilation “Hey Jude” negli USA e “Rarities” nel regno unito. Ha fatto parte anche del CD “Past Masters”

Live track from Isle of Wight 2012 festival. “Rain” is a song first released in June 1966 as the B-side of “Paperback Writer” single. Both songs were recorded during the sessions for the album Revolver though neither appears on that album.  It later appeared on the compilations “Hey Jude”  in the US and “Rarities” in the UK. It also appeared on the “Past Masters”  CD

Nick Cave distribuì il singolo “Here Comes the Sun/Let It Be” nel 2002. “Let It Be” aveva fatto parte in precedenza della colonna sonora del film “I Am Sam”, mentre “Here Comes The Sun” era stata inclusa nell’edizione limitata per l’Europa della medesima colonna sonora.

Nick Cave released the single”Here Comes the Sun/Let It Be” in 2002. “Let It Be” was previously available on the soundtrack to the film “I Am Sam”, while”Here Comes The Sun” was previously included in the limited European edition of the same soundtrack. 

Gene – Don’t Let Me Down (The Beatles)

Pubblicato: 30 dicembre 2013 in Covers, Studio
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I Gene sono stati una band inglese alternative rock salita alla ribalta a metà degli anni 1990. Formatisi nel 1993, sono stati comunemente etichettati come una band Britpop e spesso hanno richiamato paragoni con gli Smiths.  I Gene hanno reinterpretato questo brano inserendolo nella compilation di rarità e b-sides “To see the lights” nel 1999

Gene were an English alternative rock band that rose to prominence in the mid-1990s. Formed in 1993, they were popularly labelled as a Britpop band and often drew comparisons to The Smiths. Gene covered this song on their 1999 rarities / b-sides compilation “To see the lights” 

Video tratto da un concerto-tributo ad Harrison del 2004. Nel 2002, ad un anno dalla scomparsa dell’ex-Beatle, ad accompagnare Lynne nell’interpretazione del brano furono invece McCartney ed Eric Clapton, che era buon amico di George Harrison,  e che suonò l’assolo di chitarra nella versione ufficiale su disco. I Beatles  ri-registrarono il brano più di una volta, anche con nastri di chitarra al contrario, ma il progetto fallì. Deluso, ma non arreso, Harrison invitò Eric Clapton a passare la giornata in studio con lui e nonostante i dubbi di quest’ultimo, perché nessuno aveva mai suonato prima in una canzone dei Beatles, alla fine accettò. L’inclusione di Clapton fu un sollievo per la band che attraversava un momento di tensione.

Video taken from a concert-tribute to Harrison in 2004. In 2002, a year after the death of the ex-Beatle, to accompany Lynne interpretation of the song were McCartney and Eric Clapton, who was a good friend of George Harrison, and played the guitar solo in the official version on disk . The Beatles recorded the song more than once, even with ribbons backwards guitar, but the project failed. Disappointed, but not surrendered, Harrison invited Eric Clapton  to spend the day in the studio with him and despite the doubts of the latter, because no one had ever played before in a Beatles song, he finally agreed. The inclusion of Clapton was a relief for the band that ran through a tense moment.

Gli inglesi Arctic Monkeys salirono agli onori della cronaca nel 2006 quando il loro bellissimo primo album “Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not” entrò direttamente nel Guinness dei primati vendendo più di un milione di copie in soli 8 giorni. Sabato 28 luglio 2012, alla cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Londra, il gruppo si è esibito suonando alcuni brani della band e questa cover di “Come Together”.

A day in the life è l’ultimo brano del disco “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles inciso nel 1967. Oltre alla splendida melodia la particolarità del brano (e la difficoltà ad eseguirlo da vivo) è l’inserimento nella canzone di due parti strumentali assolutamente innovative per l’epoca, una come intermezzo e l’altra come coda. Per la prima traccia sonora fu chiesto ad un’orchestra di 45 elementi di suonare, crescendo man mano in intensità e volume, la nota più bassa prevista dal pentagramma fino a raggiungere quella più alta, creando così il famoso vortice di archi, ottoni e fiati di imponente impatto emotivo. Per il vortice di coda i Beatles decisero di concludere con un accordo al pianoforte, protratto fino alla dissolvenza totale del suono. Per ottenere tale effetto, lo stesso accordo venne suonato contemporaneamente da Lennon, McCartney, Ringo Starr, George Martin, e Mal Evans su tre pianoforti a coda, e il volume di registrazione venne man mano alzato per raccogliere ogni minimo suono (oltre che alcuni rumori di fondo). Chissà se i 4 di Liverpool avrebbero mai immaginato che, dopo quasi mezzo secolo, ci sarebbe stata una cover così intensa da parte di un vecchio rocker

Considerando che Yesterday è la canzone che vanta il maggior numero di cover, con più di 1.600 versioni registrate, non potevo non postare questa versione live del Re del Rock and Roll

I Libertines sono stata la prima band di Pete Doherty, conosciuto ai più per i suoi problemi giudiziari e per essere stato il compagno della modella Kate Moss. Questo classico dei Beatles è contenuto nell’album “Beatles for sale” del 1964

It won’t be long è un brano musicale dei Beatles, contenuto nell’album “With the Beatles” del 1963. È accreditato alla coppia Lennon/McCartney, anche se è prevalentemente scritta dal solo Lennon, mentre McCartney ha contribuito nel testo e nell’arrangiamento.

Duetto live preso dal concerto del “Live 8” a Londra tenutosi nel 2005. Questa campagna musicale, che correva in parallelo alla campagna britannica “Make Poverty History”, aveva l’obiettivo di far pressione sui leader politici delle nazioni più ricche e potenti del mondo per cancellare il debito delle nazioni povere, incrementare e migliorare gli aiuti verso di esse, e negoziare con esse regole commerciali più eque.