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Duetto tratto dal concerto-beneficenza per le vittime dello Tsunami dopo il terremoto nell’Oceano indiano del 2004. Come la maggior parte delle canzoni dell’album omonimo, è dedicata all’ex membro dei Pink Floyd Syd Barrett, allontanato dal gruppo nel 1968 per via di una grave infermità mentale e fisica causata dal continuo uso di droghe (in particolare LSD) che aveva compromesso la sua partecipazione ai concerti e al lavoro in studio. Il refrain principale è stato ideato da David Gilmour mentre suonava la sua chitarra acustica negli Abbey Road Studios. Gilmour propose poi il riff a Roger Waters, il quale ne rimase positivamente colpito; successivamente i due collaborarono per completare la canzone. Nel 2004 il brano è stato inserito dal magazine “Rolling Stones” nell’elenco delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi.

Duet taken from the benefit concert for the victims of the tsunami after the earthquake in the Indian Ocean in 2004. Like most of the songs of the homonymous album, it is dedicated to Syd Barrett, ex-member of  Pink Floyd, excluded from the band in 1968 for a serious mental and physical illness caused by the continuous use of drugs (especially LSD) that had compromise his participation in concerts and studio work. The main refrain was conceived by David Gilmour while playing his acoustic guitar in the Abbey Road Studios. Gilmour then proposed the riff to Roger Waters, who was impressed; after the two artists collaborated to complete the song. In 2004 the song was included by the magazine “Rolling Stones” in the list of the 500 greatest songs of all time.

Video tratto dal concerto  “The Wall – Live in Berlin” tenutosi a luglio del 1990 per celebrare la caduta del muro.  Come le altre canzoni dell’album, Mother narra una parte della storia di Pink, il protagonista. Il brano narra dei rapporti fra l’ancora giovane Pink  e sua madre, che è una donna iperprotettiva nei confronti del figlio e contribuirà in modo fondamentale alla costruzione del “muro”, nel tentativo di proteggerlo dalla crudeltà e dal cinismo della società.  Il suo amore eccessivo e ossessivo ha conseguenze nefaste sulla psicologia di Pink . Dal testo della canzone si capisce anche che alla donna non piace l’idea che Pink stia crescendo e stia acquisendo consapevolezza su ciò che accade nel mondo che lo circonda.

Dal concerto Newyorkese del 12/12/2012 per la raccolta fondi in onore delle vittime dell’uragano Sandy. La performance è di sicuro impatto emotivo anche se non impeccabile a causa di Waters (giustificatissimo considerando che ha quasi settant’anni). Fortuna che Vedder alla voce e Dave Kilminster alla chitarra solista ci mettono una pezza non facendo rimpiangere David Gilmour

Questo video è del 16 gennaio 1996, giorno in cui venne celebrato l’inserimento dei Pink Floyd nella “Rock and Roll Hall of fame”. Gilmour e Wright (Mason era tra il pubblico) eseguirono il brano insieme al leader degli Smashing Pumpkins. La versione originale è del 1975 ed appartiene all’album omonimo; il brano fece il debutto live nel 1977 e non venne più suonato in concerto fino al 1987, ma da allora è diventato uno dei cavalli di battaglia nei tour dei Pink Floyd.

Il musicista e produttore canadese suona tutti gli strumenti per reinterpretare questo successo dei Pink Floyd

Il gruppo in cui milita l’ex Guns N’ Roses Slash si esibisce in questa convincente interpretazione di un classico di Pink Floyd. Il brano si ascolta sui titoli di coda del film “The italian job” del 2003

Cover appartenente all’album dei Korn “Greatest hits – Volume 1” del 2003

Video tratto dal celebre concerto che Waters tenne a Berlino un anno dopo la caduta del muro

Nel giugno 2003 le due band progressive metal fecero un tour insieme. I due gruppi si alternavano in apertura e in chiusura, e terminavano gli show suonando alcune canzoni insieme, tra cui questa cover

Cover magistrale. Curiosamente le immagini sono state riprese sul palco a pochi metri dai musicisti. Questa canzone è contenuta nell’album The Wall e con essa inizia il secondo disco del famosissimo doppio album

Masterful cover. Curiously, the pictures were taken on the stage a few meters away from the musicians. This song appears on The Wall album (1979) and starts the second disc of the famous double album